Lucia Betti
PORTO FUORI (Ravenna) – Scendiamo nella pianura ravennate, fino ad arrivare a Porto Fuori, a 5 km dal mare, dove troviamo l’azienda Nennapep. Anche Luciano Leonardo (41 anni), che con il socio Riccardo Cicognani (42 anni) ha dato vita all’Azienda Nennapep proviene da un altro settore: dopo il fallimento della ditta per la quale lavorava ha cercato di reinventarsi, ha aperto un locale in centro a Ravenna che gestisce da quasi sei anni con altri due soci. La tradizione della famiglia di origine salernitana – con il padre dedito all’orto e agli ulivi (una quarantina) per la produzione di olio e la madre che prepara tutto in casa a partire dal trito di peperoncini che lei stessa coltiva – s’è fatta strada anche in Luciano.
Da quattro anni nell’Azienda agricola di Riccardo Cicognani a Porto Fuori (Ra), fra i quattro ettari di terreno per lo più a sementi trovano spazio i mille metri dedicati al peperoncino, al classico cornetto italiano, coltivato nel rispetto dei ritmi stagionali della natura, coniugando l’antica tradizione rurale italiana a una moderna ricerca di sapori.
“I primi tre anni sono stati di ricerca anche per capire cosa riuscivamo a fare perché un conto è produrre in casa e un conto in laboratorio. Un laboratorio nostro è fra le prospettive – racconta Luciano Leonardo – Ora collaboriamo con il laboratorio di Forlì, Chef Service, certificato per la produzione bio”. Il primo prodotto realizzato è stato il trito di peperoncino: peperoncino, olio evo di qualità e sale gli ingredienti (Sale di Cervia, anche se in etichetta è indicato ‘sale marino’), creato seguendo i vecchi metodi di conservazione sotto sale e sott’olio, senza coloranti né conservanti. “Stiamo ottenendo ottimi risultati e l’Ausl ha portato da due a tre anni il periodo di conservazione del trito – ci informa Leonardo -. Un laboratorio nostro e la richiesta della certificazione bio saranno fra le prossime tappe. Per ora è tutto un investimento, campare campiamo coi nostri lavori principali e con una vacanza in meno. In quello che facciamo, la prerogativa è quella di mantenere la semplicità delle ricette utilizzando pochi ingredienti, ma di alta qualità, in modo da poter regalare quei gusti e profumi che ci riportano al passato”.
A questo primo trito – che ha preso spunto da quello preparato in casa dalla madre di Luciano, Angela detta sin da piccola Nenna (da qui il nome dell’azienda Nennapep, in omaggio alla mamma e al suo trito di peperoncino) – si sono aggiunti altri prodotti: la mousse di peperoncino, l’olio piccante e altri due triti: uno con l’aggiunta di menta e limone e l’altro con olive, capperi e acciughe. Tutti ottimi per carni, paste, insalate e bruschette. E poi ancora il sale al peperoncino, ottimo per pinzimoni e per la ricetta delle lingue di gatto, e la maionese di soia piccante. La piccantezza dei prodotti è media, accessibile a tutti anche a coloro che non sono soliti mangiare piccante. “Stiamo preparando le piantine, poi a maggio le piantiamo a terra per andare a raccolto fra agosto e settembre – spiega Leonardo -. Per ora siamo sotto i 10 mila vasetti: al pubblico vengono venduti dai 7 euro in su (trito 140 gr); la mousse e la maionese dai 5/6 euro in su, l’olio piccante da 250 ml fra gli 8 e i 10 euro”.
Il peperoncino ha bisogno di sole e di essere pulito dalle erbacce. Al tenore della piccantezza danno fastidio le estati troppo piovose.
Nennapep per la produzione si affida a Chef Service di Forlì, un laboratorio con la certificazione bio per la produzione di alimenti biologici che prepara gastronomia fresca e conserve alimentari utilizzando prodotti bio e metodi di cottura che rispettano le materie prime; che studia, abbina, cuoce e confeziona ricette per ogni esigenza seguendo le regole della natura.
Oltre alle tante fiere, fra gli obiettivi di Leonardo e Cicognani c’è quello di aumentare la rete dei contatti e non nascondono ambizioni per il mercato inglese (Londra) e americano (New York), dove sono sati spediti pacchi di campioni in degustazione grazie al passaparola di amici.