Semplificazione burocratica, sarà legge vera?

Cristiano Fini, presidente Cia Emilia Romagna

La ripresa economica del nostro Paese, quindi della nostra regione, sarà condizionata dalla capacità organizzativa e programmatoria che saremo in grado di costruire a tutti i livelli: l’imprenditoria, la coesione tra Nord e Sud della Penisola. La politica e le istituzioni dovranno poi intercettare la crescita post pandemia e valorizzarla ulteriormente attraverso investimenti mirati sul piano ambientale e produttivo ma, soprattutto, dovranno essere efficaci nel medio-lungo periodo.

Il 2021 sta per concludersi e abbiamo tanti bisogni da soddisfare. Nei prossimi anni arriveranno importanti risorse, soprattutto grazie al Pnrr. Dovremo però monitorare le incombenti minacce, come la scarsità di manodopera, l’aumento esponenziale dei costi delle materie prime e la diminuzione del potere d’acquisto che porterebbe al crollo dei consumi.
Occorrerà, quindi, un drastico intervento del Governo in materia fiscale, affiancata dalla semplificazione burocratica e da agevolazioni per compiere la transizione ecologica.

Abbiamo partecipato alle numerose discussioni in Regione e presentato una serie di richieste, molte delle quali sono state recepite, come quella sul tema della transizione digitale. La semplificazione amministrativa è, sicuramente, un altro aspetto tutto da verificare, ma la direzione intrapresa è quella giusta. Nel 2022, con i nuovi bandi, la semplificazione diventa davvero necessaria per non correre il rischio di non utilizzare delle risorse importanti del Piano regionale di sviluppo rurale, per non parlare, poi, delle provvidenze che arriveranno, anche nel settore agricolo, dal Piano nazionale. Infine, è una legge che apre diverse opportunità e possibilità, come quella dell’agricoltura sociale, un tema a noi caro.

C’è anche il via libera definitivo, da parte del Consiglio dei ministri, al Decreto legislativo contro le pratiche commerciali sleali, un provvedimento atteso e motivo di grande soddisfazione. Consentirà finalmente maggiore tutela ed equità nei rapporti contrattuali tra gli attori della filiera agroalimentare. È un passo avanti significativo che dovrebbe mettere un freno alle speculazioni nel settore.

Infine, un problema sempre attuale e di difficile soluzione è quello dei danni da selvaggina alle colture agricole.
Dovremo, al più presto, individuare figure professionali in grado di intervenire dove ci sono criticità, professionisti al servizio della Regione. I cacciatori sono in diminuzione e diventa sempre difficile istituire servizi su base volontaria. Forse, qualche novità in questa direzione ci sarà.

Buon 2022!

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