Claudio Ferri
La filiera del pomodoro ha bisogno di stabilità e di equilibrio. Il titolo di copertina di questo numero sintetizza una situazione ben più complessa in cui accordi commerciali e strategie di settore non combaciano. Gli interessi in gioco sono alti, a partire dalla definizione del prezzo ed ai parametri utilizzati, fino ai sostegni di settore: l’industria auspica un ritorno agli aiuti accoppiati, mentre c’è anche divergenza (uso un eufemismo) su come gestire le quote. L’Op – Organizzazione dei produttori Asipo suggerisce una gestione collegiale del prodotto (‘fifty-fifty’ tra industria e parte agricola) quando la componente industriale vorrebbe a suo esclusivo carico il controllo delle quote. Le distanze appaiono siderali, ma l’Organismo interprofessionale sembra in grado di dirimere le questioni. La valorizzazione del made in Italy, compresa l’obbligatorietà dell’etichettatura (voluta da tutto il mondo agricolo, nonostante le primogeniture avanzate da una sua componente) mette d’accordo tutti.
La filiera riparta da questo semplice e chiaro concetto.



