Biologico, l’Europa punta ad arrivare al 25% delle superfici nel 2030

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Claudio Ferri, direttore Agrimpresa

Nel 2021 l’agricoltura biologica ha coperto circa 15,9 milioni di ettari di terreno agricolo nell’Unione europea (nel 2020 erano 14,7 milioni), pari al 9,9% del totale della Superficie agricola utilizzata (Sau) . Questo segmento produttivo ha fatto un notevole balzo in avanti perchè nel 2012 i dati ufficiali provenienti da Bruxelles indicavano 9,5 milioni di ettari.

La Sau è aumentata in quasi tutti i Paesi dell’Ue dove i seminativi biologici rappresentano più della metà della superficie agricola totale. In crescita anche la zootecnia organica: si parla di 5 milioni di esemplari rispetto ad un patrimonio bovino di oltre 75 milioni, ovvero il 6,6%.

L’Italia rispecchia questo andamento, come peraltro l’Emilia Romagna che vanta numeri importanti e che riportiamo nelle pagine di questo giornale. Nelle mission della Commissione europea rientra ‘l’incoraggiamento’ a sviluppare questo approccio colturale di cui si prevede il raggiungimento della ambiziosa percentuale del 25% in tutta l’Europa entro il 2030. È la Francia a detenere il primato in termini di superficie organica (2,8 milioni di ettari) a cui segue la Spagna con 2,6 milioni. L’Italia, con 2,2 milioni, si colloca al terzo posto dopo la Germania (1,6). Questi quattro Paesi rappresentano insieme quasi i tre quinti della intera superficie bio dell’Ue.

Sono dati ufficiali che l’Europa pubblica periodicamente da cui si evince, inoltre, che nel periodo 2012-2021 l’area è quasi quadruplicata in Portogallo e Croazia , facendo registrare il più marcato tasso di incremento all’interno dell’Ue.
L’investimento è cresciuto rapidamente anche in Francia (+169%) e più che raddoppiato in Ungheria e Romania.
Per restare in tema di statistiche, nel 2020 le nazioni con la quota più alta di superfici agricole biologiche all’interno della Sau totale sono l’Austria (26%), Estonia (23% nel 2021) e Svezia (20% nel 2021).

Per contro la quota bio più bassa si registra in Bulgaria (1,7%) e Malta (0,6%). La Svezia ha raggiunto la percentuale più elevata di cereali biologici e di ortaggi freschi nel 2021(17,7%), seguita dalla Germania (11,2%) e dai Paesi Bassi (5,4%). Pascoli e prati bio, poi, rappresentano più della metà della superficie totale in 10 Paesi dell’Ue.

Sono numeri eloquenti che dicono dove sta andando l’Europa, dove il consumatore è più attento a ciò che mangia mentre la Gdo si allinea alle nuove tendenze, cavalcate dai nuovi guru della moderna comunicazione: influencer e foodblogger sono sempre con la padella in mano pronti a decantare con enfasi le proprietà dei prodotti.

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