Giugno 2014
Stefania Malavolti, coordinatrice Donne in Campo
RAVENNA – Nella provincia di Ravenna nell’arco di 20 giorni si sono tenute tre importanti mostre zootecniche arricchite da conferenze di approfondimento sulle razze bovine autoctone ed in particolare sulla bovina Romagnola, coinvolgendo allevatori, addetti ai lavori, studenti, appassionati e curiosi.
A Riolo Terme il 12 e il 13 aprile scorsi nell’ambito della 4a Fiera dell’Agricoltura, le razze bovine e suine romagnole e le varie espressioni dell’allevamento avicunicolo, ovicaprino ed equino praticato nel territorio riolese e limitrofo, hanno fatto bella mostra di sé incuriosendo grandi e piccoli.
Bastia di Ravenna dal 25 al 28 aprile scorsi (con una presenza di ben 20.000 visitatori) si è poi trasformata nella capitale delle eccellenze zootecniche emiliano romagnole per la produzione di latte e carne, ospitando circa 500 capi di bestiame pregiato proveniente da un centinaio di aziende di tutta Italia che sono state al centro di 2 mostre nazionali: la 24a edizione dell’esposizione nazionale di bovine di razza Romagnola e la 1a nazionale degli ovini di razza Massese, oltre alla mostra interregionale di razza Biellese e Bergamasca.
Infine a Casola Valsenio, domenica 4 maggio, si è svolta l’Antica Fiera di Valsenio dove nel prato adiacente la bellissima Abbazia, ormai da secoli, è tradizione nella prima domenica di maggio ospitare le razze romagnole.
Iniziative di questo genere sono una grande opportunità per l’economia del nostro territorio perché consentono di dare visibilità e valorizzare le tipicità agroalimentari proteggendo le risorse locali.
Il lungo lavoro svolto negli anni per fare selezione genetica dei bovini di razza romagnola ha dato risultati buonissimi sia per la conformazione dell’animale, sia per la resa e la qualità della carne e i molti capi premiati ne sono la dimostrazione.
Tuttavia, soprattutto in pianura, gli allevamenti si sono notevolmente ridotti a causa dei sempre maggiori costi di produzione e per le difficoltà di mercato. In collina invece, grazie alla caratteristica del territorio con la presenza di pascoli, vi è una buona tenuta del comparto. Secondo Stefano Donati, allevatore ed esperto valutatore della razza bovina romagnola, la collina sarà il futuro per l’allevamento di questo animale. Un aspetto lodevole e di buon augurio ha poi reso identiche le tre iniziative: la presenza di molti allevatori giovani e giovanissimi che con passione, professionalità e orgoglio, hanno seguito, strigliato, spazzolato e fatto sfilare i propri animali.