Cene nei campi e merende socializzanti: le nuove proposte

Giugno 2017

Caterina Venturi

ANZOLA EMILIA (Bologna) – “Grazie ad un’efficace e innovativa attività di promozione sui social network – in particolare Facebook – di un evento in agriturismo, si è creato un movimento che ha portato a un meccanismo virtuoso di promozione della ristorazione degli agriturismi sul territorio, con un costo risibile coperto da sponsorizzazioni”.

È una delle esperienze raccontate da Enrico Mirotti, project manager incoming tour operator “It Exitsts” – Bologna, azienda nata nel 2015 con la mission di promuovere l’Italia minore, meno conosciuta al turismo.

L’iniziativa ricordata da Mirotti è chiamata “Cena in campagna – social eating tra i ciliegi”, e consiste in una cena in un’azienda situata in un ambiente suggestivo, con una tavolata unica appositamente imbandita per agevolare la conoscenza tra i diversi partecipanti. L’evento ha raggiunto circa 2,3 milioni di visualizzazioni sul social più diffuso, con 182.000 interazioni, 57.000 persone interessate, 2.535 e-mail di richiesta booking e 1.200 e-mail di conferma. Da questa esperienza sono nate ulteriori iniziative, come “Cena in vigna – social eating tra i filari” e “Cena in vigna sui colli bolognesi”, anch’esse di grande successo.

“Il successo è scaturito da un’esperienza di tipo emotivo – ha detto Mirotti – un evento social e una buona percezione tra il costo, valore della cena e ambientazione suggestiva”. Mirotti ha quindi evidenziato l’importanza di una promozione che possa esaltare le particolarità della destinazione, la necessità di creare valore nella diversità delle offerte, con un’aggregazione che sia in grado di esaltare il singolo. “Il turista di oggi non è interessato solo ad una destinazione – ha aggiunto – ma ad un itinerario che possa seguire in base ai propri interessi specifici. Questo tipo di turismo è particolarmente appetibile per il mercato straniero”.

L’importanza di un turismo mobile caratterizzato da tematiche specifiche, capace di affermarsi solo attraverso la connessione in rete di diverse aziende, è stata ricordata anche da Berbera Christina Van De Vate che ha inoltre sostenuto le potenzialità della Filiera corta alimentare (Fca) nel raggiungere quest’obiettivo. “La Fca si dimostra come uno strumento utile per rilanciare i biodistretti – ha spiegato – in grado di creare aggregazioni e rete tra i produttori e gli agriturismi locali”.

La Van De Vate ha evidenziato la necessità della definizione di nuove norme a tutela delle reti di agricoltori, così come di una politica che possa valorizzarle, ad esempio attraverso i contributi del Psr.

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