Ciliegie e gelo: danni inferiori rispetto alle stime iniziali

ciliegie

Claudio Ferri

VIGNOLA (Modena) – II quadro che si presentava quasi due mesi fa, dopo le gelate in piena fioritura, dipingeva una situazione di forte criticità produttiva nel comprensorio cerasicolo di Vignola.

Poi, stime più accurate e la capacità di ripresa delle piante, hanno attenuato quello che poteva essere un tracollo totale in termini di raccolto. Ora, in piena campagna cerasicola (siamo a metà giugno) le valutazioni sono più rosee, anche se i tecnici segnalano perdite produttive.

“Riguardo al gelo in alcune aree del vignolese i volumi sono praticamente azzerati – osserva Andrea Bernardi, presidente del Consorzio della ciliegia tipica di Vignola – mentre in generale assistiamo ad un certo recupero rispetto alle previsioni di oltre un mese fa. Se la stagione ci aiuta pensiamo che il danno possa essere contenuto in poco più del 20%”. Insomma, il danno c’è, ma inferiore rispetto alle ipotesi pessimistiche iniziali.

Per quanto riguarda qualità del raccolto, Bernardi ricorda che dopo una prima fase caratterizzata anche da calibri medi “ora troviamo un livello qualitativo molto alto per dimensioni, colore e croccantezza della polpa – precisa – e si preannuncia un’ultima parte della stagione che, se supportata da un clima favorevole, potrà riservare soddisfazioni per i produttori cerasicoli”.

Il calo produttivo è tuttavia di oltre il 20%. Va peggio per le susine

Sul piano commerciale l’offerta locale sembra andare bene, nonostante il mercato nazionale accusi pesantezza a partire dalla Puglia, forte produttrice di duroni e ciliegie.
Questo contesto ha alimentato malumori, legittimi, tra i coltivatori del sud che lamentano quotazioni troppo basse.

“Il prodotto ‘Vignola Igp’ , ovvero la ciliegia ad Indicazione geografica protetta, viene comunque riconosciuto ed apprezzato – prosegue Bernardi – e il consumatore, anche quest’anno, sta premiando ‘le rosse’ di alta qualità e a filiera controllata e certificata”.

Il Consorzio, che annovera anche la susina, fornisce anche in questo caso qualche ragguaglio produttivo: “Le previsioni fatte nel mese di aprile e maggio sembrano leggermente migliorate conclude Bernardi – anche se assistiamo ad una riduzione del 40-50% per le varietà cino-giapponesi ed una perdita del 70% per quelle europee. Certo non è un quadro confortante quando manca poco più di una settimana (al momento della chiusura di questo numero Agrimpresa) dalla raccolta”.

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