Erika Angelini
FERRARA – Gestire l’azienda agricola in modo efficace mantenendo la redditività, nonostante i cambiamenti climatici, le fitopatie e mercati sempre più incerti. È sicuramente questa la sfida che dovranno affrontare i produttori nei prossimi anni, anche alla luce di una Pac che ha imposto nuove regole sulla rotazione colturale e la gestione più sostenibile del suolo. Proprio per fornire alle aziende strumenti utili e concreti per affrontare problematiche complesse, la Fondazione per l’Agricoltura F.lli Navarra di Ferrara ha organizzato, lo scorso 7 dicembre, il convegno: “Quali strategie per contrastare la volatilità del mercato e il cambio climatico”.
All’evento è intervenuto, dopo i saluti di Nicola Gherardi Ravalli Modoni, presidente della Fondazione, il professore Angelo Frascarelli, docente di Economia e Politica agraria, Università di Perugia.
“La redditività è la “stella polare” verso la quale indirizzare le decisioni di impresa – ha spiegato Frascarelli – e non si tratta di un concetto così banale, visto che quasi l’85% degli agricoltori “non fa i conti” e lavora spinto magari dalla tradizione famigliare o dalla passione. Per creare reddito, la capacità gestionale, non solo in agricoltura, è quella che oggi conta di più e si scontra con alcune grandi incertezze: le rese, i prezzi e i costi di produzione. Meno incerto è il sostegno pubblico della Pac, perché sappiamo da qui al 2027 quali sono i contributi che arriveranno e quali sono le richieste ambientali per incrementali. Per quello che riguarda i prezzi – continua il professore – il problema principale non è il fatto che sono bassi ma la loro volatilità, mentre quella delle rese è una problematica più complessa perché condizionata da una situazione climatica inedita, che richiede nuove tecniche agronomiche e molta apertura da parte delle aziende”.
Le strategie per mantenere la redditività dell’azienda agricola proposte durante un convegno alla Fondazione Navarra di Ferrara
“In questo contesto non esiste una ricetta per la redditualità, ma ci sono alcuni fattori di gestione sui quali si può intervenire, considerando in primo luogo incertezza e rischio come fattori strutturali e non come casualità. Questo deve portare le aziende a pianificare le attività a 5-10 anni, non abbandonando una coltura se per un anno o due il prezzo è basso; diversificare le attività aziendali perché la specializzazione monocolturale ormai è molto rischiosa; fare difesa attiva in base alla ricorrenza delle calamità e passiva con gli strumenti assicurativi; avere una gestione finanziaria prudente e mantenere un buon grado di liquidità”.
A conclusione del suo intervento il professore ha aperto un ampio capitolo dedicato alle nuove tecniche agronomiche sostenibili, previste anche dal “Green Deal” e dalla strategia “Farm to Fork” e soprattutto richieste da consumatori sempre più preoccupati dai cambiamenti climatici.
“Dobbiamo cominciare a pensare a un futuro più produttivo ma all’insegna della sostenibilità e dell’innovazione, guidate da nuove parole d’ordine: agricoltura di precisione, fondamentale in tutti i settori; raccolta e gestione dei dati; riduzione di fertilizzanti e agrofarmaci; tracciabilità; riduzione delle emissioni (risparmio energetico), protezione del suolo. In una situazione di cambiamento e incertezza bisogna, dunque, essere aperti al cambiamento e quindi via libera all’economia della conoscenza, un fattore ormai importantissimo che si aggiunge a quelli che sono stati finora gli unici pilastri dell’economia agricola: capitale e lavoro”.
Al convegno hanno partecipato anche Emanuele Radicetti, docente di Scienze Chimiche, Farmaceutiche ed Agrarie dell’Università di Ferrara con un intervento che ha mostrato i benefici sul suolo agricolo delle lavorazioni conservative e delle cover crops e Sandro Battini, direttore Commerciale di Kverneland Group Italia, che ha mostrato alcune metodologie di lavorazione del terreno con macchine agricole 4.0 per aumentare la fertilità. In chiusura alcuni imprenditori agricoli del territorio hanno partecipato alla tavola rotonda per portare le loro esperienze di gestione innovativa dell’azienda agricola e dell’allevamento.
Gli atti completi del convegno sono disponibili sul sito www.fondazionenavarra.it