Dalle margherite ai girasoli: nuova classificazione degli agriturismi

Marzo 2016

Salvatore Agresta

Scattano le nuove regole per la classificazione degli agriturismi.

Con l’applicazione del decreto del Ministero delle Politiche agricole (n° 1720/2013) e delibera della Giunta regionale dell’Emilia Romagna (n° 1185/2015) sono stati introdotti i nuovi criteri generali oltre che una nuova procedura per la classificazione sia delle aziende agrituristiche che delle aziende che praticano l’ospitalità rurale familiare, insieme all’adozione del marchio nazionale ‘Agriturismo Italia’.

A fronte di un unico marchio identificativo sono stati introdotti dei criteri unici di classificazione: in pratica con l’adozione del  nuovo marchio Agriturismo Italia si avrà un unico cartellone identificativo per tutti gli agriturismi italiani, così come il nuovo simbolo della classificazione (ovvero la qualità della struttura agrituristica) rappresentato da uno o più girasoli.

Le aziende già operative e dotate di classificazione in base alla metodologia precedente (ovvero le margherite) devono provvedere alla ridefinizione della classificazione in base al nuovo sistema unitamente all’esposizione del nuovo simbolo di classificazione entro il 25 marzo 2016.
Tutte le imprese dovranno quindi obbligatoriamente sostituire il precedente marchio regionale con il nuovo “Agriturismo Italia” e con l’indicazione dei girasoli come calcolato nell’autodichiarazione. La nuova disposizione riguarda le strutture che offrono servizio di ospitalità in camere, appartamenti o agri-campeggio e i requisiti per valutare la classe di appartenenza sono sostanzialmente omogenei sull’intero territorio nazionale; chi fa solo somministrazione pasti non deve invece fare alcuna comunicazione.
L’operatore agrituristico che inizia l’attività dovrà presentare al Comune, contestualmente alla Scia (segnalazione di inizio attività), un’autodichiarazione alla quale è allegata la tabella dei requisiti compilata nelle parti riguardanti la propria attività.

L’agriturista che è già in attività deve comunque procedere alla determinazione dei requisiti, inoltrando il modulo di autocertificazione con i punteggi divisi per sezioni tematiche e che riguardano: contesto aziendale e paesaggistico, accoglienza e gestione, servizi e dotazioni degli alloggi, servizi e dotazioni dell’agri-campeggio, servizi di ristorazione e degustazione nonché di attività ricreative, attività agricole e produzione agricola.

Ad ogni requisito corrisponde un punteggio, in base a quello conseguito in ognuna delle sezioni, viene attribuita la categoria di classificazione secondo soglie graduali di accesso.
L’inoltro delle autocertificazioni viene effettuato attraverso le procedure provinciali che prevedono l’inoltro di pratiche alla Pubblica amministrazione.
La classificazione prevede un’attribuzione da uno a cinque girasoli a seconda della rispondenza alle caratteristiche oggettive e soggettive della struttura agrituristica; a fronte di un certo numero di girasoli corrispondono precise caratteristiche:

Un girasole

Azienda che offre soltanto le attrezzature e i servizi minimi previsti dalla legge in condizioni di necessaria igiene e funzionalità.

Due girasoli

Impresa che offre, in forma semplice, attrezzature e servizi oltre il minimo previsto dalla legge, in un contesto organizzativo e paesaggistico – ambientale che presenta sporadiche emergenze rispetto alla normalità.

Tre girasoli

Azienda “media” che offre, con alcune rifiniture organizzative o qualità strutturali, attrezzature e servizi che evidenziano anche la caratterizzazione agricola e naturalistica dell’accoglienza, in un contesto paesaggistico – ambientale di buona qualità.

Quattro girasoli

Agriturismo che cura armonicamente il comfort e la caratterizzazione agricola e naturalistica dell’accoglienza, mettendo a disposizione dell’ospite un complesso di attrezzature e servizi di livello elevato in un contesto paesaggistico – ambientale eccellente.

Cinque girasoli

Azienda che, oltre ai requisiti propri della categoria 4, presenta particolari eccellenze nella prestazione dei servizi, nelle peculiarità del contesto paesaggistico – ambientale e nella evidenza della caratterizzazione agricola e naturalistica dell’ospitalità.

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