Claudio Ferri
PIANORO (Bologna) – Franco Castelli è disperato: rimasto isolato con la moglie nell’Appennino Bolognese, a Pianoro, è riuscito a liberare la strada dopo una settimana, assieme ai vicini di casa, interrotta in più punti da frane e smottamenti.
Al centro di un crocevia di sentieri naturalistici molto frequentati, Castelli ha un vigneto devastato da un fronte franoso di oltre 200 metri e uno smottamento a valle che ha creato un dislivello di 5 metri nel grande vigneto di una ottantina d’anni, anche se non li dimostra, e che ora è raggiungibile solo a piedi perché gli accessi sono sepolti di terra e alberi divelti.
“Anche querce secolari sono slittate a valle perché il terreno era fradicio – spiega Castelli – ma soprattutto la vigna è irrecuperabile perché è impossibile colmare la voragine che si è creata. Inoltre anche la parte che ha retto è irraggiungibile con i mezzi per gli interventi fitosanitari”.
In azienda ci sono ortaggi e molti ettari investiti ad orzo. “Non sarà possibile mietere i cereali perché l’ingombro della trebbiatrice è tale che non riesce a passare a causa del restringimento della corsia stradale invasa dalle frane – spiega ancora Castelli -. Inoltre, è molto rischioso perché si sono create buche e smottamenti che potrebbero fare ribaltare il mezzo. Stesso problema per i fieni che sono andati perduti. È veramente un disastro e in tanti anni non avevo mai visto nulla di simile: anche il bosco secolare si muoveva a valle – conclude – tanta era l’acqua andata in profondità”.