Nascono l’impianto irriguo di Ponticelli e la Tourism Company imolese

Luglio 2016

Alessandra Giovannini

IMOLA – La Cia di Imola è molto soddisfatta per la realizzazione di due progetti presentati pubblicamente in questi ultimi giorni.

Si tratta della IF (acronimo di Imola Faenza), la Tourism Company dell’area imolese e faentina e l’avvio del Consorzio irriguo delle colline imolesi.

“Sono due realtà – precisa il presidente della Cia di Imola, Giordano Zambrini – che interessano diversi aspetti, ma entrambi particolarmente importanti per il nostro territorio”. La filosofia di fondo della IF, come precisano gli ideatori, è trasformare le originarie aziende di promozione turistica (Stai e Terre di Faenza) in un’organizzazione che punta direttamente al mercato, valorizzando le eccellenze dei due territori, molto simili tra loro, favorendo l’incontro diretto tra l’offerta (i prodotti turistici) e la domanda (i turisti), attraverso la creazione di vere e proprie specifiche linee di prodotto.

“Siamo convinti – dice ancora Zambrini – che questa iniziativa sarà positiva per lo sviluppo di una progettazione territoriale legata al turismo e all’agricoltura”. Importante dal punto di vista strutturale è, invece, il nuovo impianto irriguo denominato “delle colline imolesi”, che è stato inaugurato lo scorso maggio a Ponticelli. L’appuntamento è stato l’occasione per presentare le opere realizzate dalle aziende agricole con il supporto tecnico del Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale, nell’ambito del Programma di sviluppo rurale (Psr) 2007-2013. Grazie alle risorse messe a disposizione dalla Regione Emilia Romagna, infatti, il Consorzio irriguo delle colline imolesi, costituito da 35 aziende agricole, ha promosso e realizzato un impianto irriguo costituito da un bacino di accumulo, un bacino di disconnessione, oltre 25 chilometri di condotte e relative stazioni di pompaggio e rilancio.

“Quest’opera – sottolinea Zambrini – darà valore a un’area vasta del territorio collinare in cui l’agricoltura potrà avere nuovo slancio e dare certezze circa la disponibilità della risorsa idrica”.

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