Una governance dell’acqua

Stefano Francia

Stefano Francia, Presidente Cia Emilia Romagna

Regimazione delle acque, lavori di bonifica di ampi territori diventati terre fertili: in questo la Romagna vanta una lunga storia, dai primi appoderamenti romani alle prime bonifiche di epoca comunale iniziate oltre 700 anni fa che hanno posto le basi della Bonifica in Romagna, appunto.
Nell’approfondimento di Agrimpresa di questo numero mi preme sottolineare delle sfide che la bonifica oggi deve affrontare in vista dei cambiamenti climatici già in atto che impongono di ripensare gli assetti territoriali, economici e sociali.

Temi ripresi nel corso delle giornata che ha celebrato a Ravenna, la ricorrenza del congresso dell’Associazione nazionale delle bonifiche svoltasi 100 anni fa a San Donà di Piave, un appuntamento che pose le basi della bonifica moderna.
L’evento, non solo celebrativo, ha dato l’opportunità di mettere a confronto importanti attori del territorio e della Regione congiuntamente agli stakeholder della sicurezza, dell’università e ricerca, del mondo produttivo, delle utilities, sui temi della bonifica nel traguardo storico e nel quadro dei cambiamenti climatici, della siccità e delle economie di territorio.

I tavoli di lavoro, che hanno ospitato rappresentanti delle istituzioni, hanno dato spunti di riflessione e indicazioni tecniche per il futuro delle bonifiche, alla luce dei cambiamenti climatici. Con questo evento si è voluto sperimentare un nuovo modello di “fare confronto” partecipato tra i diversi attori con una platea fatta di “territorio”. Un segnale questo che vede le amministrazioni sempre più vicine alla bonifica, un confronto fatto per sviluppare progetti e strategie condivise.
Serve, infatti, una Governance dell’acqua che non deve lasciare solo nessuno superando le burocrazie sul tema dell’energia. Quella idroelettrica non basta, occorre più fotovoltaico e va installato là dove non dia fastidio all’agricoltura, all’industria e al paesaggio: nel caso della bonifica di Romagna si può sviluppare il fotovoltaico flottante grazie a numerosi invasi disponibili. La crisi climatica si supera, infatti, con l’unione delle diversità, guardando alle competenze che ogni territorio ha a disposizione.

In occasione della Giornata mondiale dell’acqua e della riunione della Cabina di Regia per la crisi idrica, poi, Cia ha rinnovato il suo appello a mettere l’allarme siccità in cima alle priorità dell’agenda politica globale e il Governo italiano a fare presto per risolvere l’emergenza. La crisi idrica richiede risposte rapide e occorre una pianificazione di lungo periodo che metta a sistema azioni strategiche come sbloccare e favorire il riutilizzo a uso agricolo delle acque reflue depurate, oltre a realizzare serbatoi artificiali ad uso multifunzionale. Inoltre, va data al Paese una legge nazionale contro il consumo di suolo per assicurare in futuro una maggiore infiltrazione delle pioggie.

Purtroppo prevediamo, già da questa primavera, un grande deficit nei campi con crolli produttivi dal 10% fino al 30% per colture importanti, sia cerealicole che frutticole, e non vanno esclusi razionamenti quando la campagna sarà nel culmine produttivo.

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