FERRARA – “La nostra agricoltura deve ritornare al centro dell’agenda economica e fiscale della politica, perché in Italia non c’è nulla di più secondario del settore primario”. È uno dei passaggi della relazione di Stefano Calderoni, imprenditore agricolo di 36 anni – conduce un’azienda a indirizzo orticolo a Mesola – riconfermato alla guida di Cia – Agricoltori italiani Ferrara. Ad affiancare Calderoni come vicepresidente ci sarà Massimo Piva – risicoltore attivo nelle battaglie per la salvaguardia di riso e soia italiani – e una giunta rinnovata, grazie all’entrata di nuovi membri come Gianfranco Tomasoni, allevatore di Portomaggiore.
“Attualmente – ha detto Calderoni – non si investe abbastanza sullo sviluppo del settore e allo stesso tempo si chiede sempre di più agli agricoltori, a livello di sostenibilità e qualità. Una tendenza che dobbiamo invertire, sollecitando il potenziamento dei mercati esistenti, un maggior controllo sulle speculazioni e l’apertura di nuovi sbocchi commerciali. Essenziale, poi, un confronto continuo con l’Europa, anche attraverso il rinnovamento della Pac, che dovrebbe investire di più per dare valore alle produzioni, garantire la sicurezza alimentare e la difesa di suolo e ambiente”.
Importanti anche le politiche territoriali, finalizzate a semplificare e valorizzare il lavoro agricolo. “Le aziende agricole hanno bisogno di interlocutori adeguati, perché l’eliminazione delle province e la frammentazione degli enti locali ha fatto perdere i punti di riferimento alle imprese. Servono più agevolazioni fiscali – penso all’eliminazione delle tasse sui passi carrai – servizi di base nelle aree rurali per evitare lo spopolamento e un maggior impegno per garantire la sicurezza delle aziende agricole, che stanno subendo una serie preoccupante di saccheggi”. In questo contesto Cia Ferrara, anche grazie alla collaborazione con Cia Imola, punta a un pieno sostegno agli agricoltori dal punto di vista politico-sindacale e della fornitura di servizi e consulenza, con un’attenzione particolare verso i giovani agricoltori.
“Stiamo costruendo un’associazione forte e innovativa – ha concluso il presidente – capace di affrontare le sfide che ci aspettano e di dialogare con il mondo agricolo, creando maggiore unità. A Ferrara l’esperienza di Agrinsieme ha dimostrato che insieme si possono vincere battaglie importanti per la nostra agricoltura e per chi, ogni giorno, si impegna per produrre, creare occupazione e tutelare il territorio ferrarese”.